martedì 9 aprile 2013

Tennis, Coppa Davis: azzurri fuori ai quarti

É finita l'avventura degli azzurri in Coppa Davis, sconfitti per 3-1 dalla forte compagine canadese. Avventura comunque estremamente positiva per la nostra nazionale, che non si presentava ai quarti di finale della competizione da molti anni e soli due anni fa otteneva la promozione dal gruppo 1 ai danni del Cile. La qualità media dei nostri tennisti è
Andreas Seppi
sicuramente superiore a quella dei canadesi dato che l'Italia è uno dei pochi paesi a vantare tre giocatori nella top 60 del ranking: Seppi n.19, Fognini n.31 e Lorenzi n.57 (ora 62). Purtroppo però, se il secondo miglior singolarista e doppista del Canada è Vasek Pospisil (n.141 in singolo e 229 in doppio), i nordamericani possono contare su due numeri uno in singolare ed in doppio di livello mondiale: parliamo ovviamente della più grande promessa del tennis del futuro, Milos Raonic (n.15), e del quarantenne Daniel Nestor che è stabilmente nella top 10 del ranking di doppio dal lontano 2001, senza mai uscirne.


Con partite di singolare quasi scontate, prevedendo un Raonic vincente contro Seppi e Fognini i quali avrebbero poi con tutta probabilità pareggiato i conti sconfiggendo il modesto Pospisil, il match di doppio diventa fondamentale. Come previsto, si arriva a questa partita decisiva sull' 1-1 grazie alle vittorie di Raonic su Fognini e di Seppi su n.141 canadese. Già
Daniele Bracciali e Fabio Fognini
nella partita contro l'altoatesino però Pospisil ha dimostrato di essere in gran forma, andando sopra per 2 set a 0 salvo poi essere rimontato e sconfitto dall'azzurro. Nel doppio la sfida è proprio tra Pospisil, in coppia con Nestor, e il duo Bracciali-Fognini; nei piani del ct Barazzutti insieme al ligure doveva esserci Bolelli che però ha dato forfait causa infortunio, costringendo il ct a richiamare il 35enne Daniele Bracciali, ottimo doppista con la sua posizione n.25. Nei primi due set i canadesi salgono in cattedra e non danno speranze agli azzurri andando in vantaggio 2 a 0 con il punteggio di 6-3, 6-4. Dal terzo set però il venerando Nestor inizia a calare dal punto di vista fisico e tennistico, lasciando il modesto Pospisil in balia di Fognini e Bracciali i quali si aggiudicano i successivi due set con un doppio 6-3. Sorprendente la prestazione di Bracciali, che partito da riserva gioca una delle sue migliori partite in nazionale mostrando grandi riflessi a rete degni di un giovanotto; dall'altra parte, Fognini mette in mostra tutto il suo grandissimo talento confermando il fatto che quando gioca per la maglia azzurra molti dei suoi difetti mentali, in termini di gestione del match, vengono meno. Il quinto set è epico: l'inerzia è a favore nei nostri ma mentre Nestor conferma la sua giornata negativa, sale in cattedra il 23enne Pospisil che praticamente da solo tiene in piedi la baracca canadese contro il gioco pressochè perfetto del duo azzurro; il canadese serve in maniera eccellente e non sbaglia un
Daniel Nestor e Vasek Pospisil
colpo nello scambio, ed è sopratutto grazie a lui che i nordamericani riescono a tenersi nel match nonostante siano stati a costretti a servire per ben nove volte per rimanere nel match. La partita diventa durissima, al limite dell'estenuante e si trascina senza break fino al 13 pari del quinto set con gli azzurri che in 3 game sono arrivati a 2 punti dalla vittoria. Già da qualche gioco però Fognini e Bracciali iniziavano a faticare sul servizio e, dopo aver salvato palle break sull' 11-11 e 12-12, perdono la battuta permettendo ai canadesi di servire per il match. A questo punto il braccio dell'esperto Nestor non trema e il Canada vince il quinto set per 15-13, portandosi in vantaggio per 2-1 nel computo totale.


Come previsto è stato il doppio a decidere questa sfida, dato che il giorno dopo l'ottimo Seppi non può nulla contro il bombardiere Raonic, che mette regolarmente in campo servizi a più di 200 km/h. Grazie a molti ace e innumerevoli servizi vincenti, il n.15 batte l'altoatesino e permette al Canada di portarsi avanti 3-1 e di vincere dunque matematicamente il
Milos Raonic
quarto di finale. L'Italia comunque esce a testa altissima da questa Coppa Davis dopo essersi giocata fino all'ultimo il passaggio del turno contro una nazionale che negli ottavi ha eliminato i campioni in carica della Spagna, seppur privi di Nadal. Gli azzurri hanno dimostrato una qualità media molto buona ed un ottimo affiatamento, con giocatori che si completano alla perfezione tra singolare e doppio. Nonostante questo, è evidente che alla squadra di Barazzutti manchi un vero fuoriclasse della racchetta che possa far fare il salto di qualità alla nazionale: il giocatore di maggior talento è sicuramente Fognini al quale però manca ancora la maturazione necessaria per poter gestire un match e giocarlo allo stesso modo dal primo all'ultimo game, sebbene raggiunga dei picchi di gioco davvero notevoli degni di un top 10. Anzi, a dire il vero c'è un giocatore che raggiunge dei picchi di gioco ancora maggiori tanto da ricevere pubblici elogi da Roger Federer, ed essere paragonato (impropriamente a dire il vero) proprio a Re Roger: si chiama Simone Bolelli, ha 27 anni e sembrava destinato ad una grande carriera, ma al regalo che gli ha fatto madrenatura non ha affiancato una maturazione
tennistica adeguata; troppi i vuoti che si concede durante il match, tanto da farlo galleggiare costantemente tra la 70esima e la 100esima posizione. Ad ogni modo, la strada intrapresa dal tennis italiano è quella giusta e finalmente la nostra nazione sta tornando alla ribalta in questo sport, considerando anche i grandissimi risultati ottenuti nel femminile da Schiavone e Pennetta prima e da Errani e Vinci ora.



- Pinoli


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