L'IMPIANTO
Il circuito Sakhir del Bahrain, situato nella periferia di Manama, è presente nel calendario della F1 dal 2004 come terza o quarta gara della stagione, fatta eccezione per le edizioni del 2006 e 2010 nelle quali aprì il mondiale. Nel 2011 invece il GP non è stato disputato per motivi di sicurezza a causa delle rivolte anti-governative in atto nel paese; inizialmente spostato al 30 ottobre come 17° gara, fu definitivamente cancellato pochi giorni dopo. La costruzione del circuito è stata voluta dal principe Salman bin Hamad Al Khalifa ed affidata all'architetto tedesco Hermann Tilke, disegnatore anche di molti altri circuiti del mondiale, per un costo totale intorno ai 150 milioni di euro. La particolarità dell'impianto è il suo posizionamento nel bel mezzo di un deserto e questo rende difficoltoso lo svolgimento degli eventi a causa delle grandi quantità di sabbia che si posano sull'asfalto portate dal vento. Per ovviare a questo problema gli organizzatori, prima di ogni manifestazione, trattano con uno speciale spray adesivo le zone circostanti il circuito. Questo ovviamente non impedisce ai finissimi granelli di sabbia di alzarsi e depositarsi sull'asfalto, ma riesce a rendere comunque i gran premi regolari dato che risolve per gran parte il problema, fatta eccezione
ovviamente l'eventualità di tempeste di sabbia ancora mai verificatesi in eventi ufficiali ma che costrinsero la Ferrari, la BMW e la Toyota ad interrompere i test privati nel febbraio del 2009. Grazie alle sue infrastrutture all'avanguardia, alla sicurezza del circuito ed all'alta preparazione degli steward e del centro medico, nel 2007 il Bahrain è stato il primo circuito ad essere nominato dalla FIA "Institute Centre of Excellence". Inoltre nel 2009 la direzione ha stipulato un accordo con una società denominata @bahrain per lo sviluppo dell'area circostante l'impianto: il progetto prevede l'occupazione di un'area di 1.000.000 metri quadri con un complesso di strutture dedicate agli affari ed all'intrattenimento.
IL TRACCIATO
Il circuito è stato costruito sui modelli europei di Catalogna ed Estoril, con un lungo rettilineo principale parallelo ad uno più corto il quale funge da raccordo tra i due polmoni del tracciato, due parti guidate quasi speculari. Si corre in senso orario ed è lungo 5.412 metri per un totale di 308.238 metri da percorrere in 57 giri. Il record del tracciato appartiene a Michael Schumacher, che fece segnare un 1.30.252 nell'anno di esordio.
Il rettifilo dei box è seguito da una brusca frenata, dove si passa da 325 km/h a 65 km/h in 130 metri, la quale immette ad una stretta curva verso destra seguita immediatamente da una variazione verso sinistra da percorrere in piena accelerazione. In questo tratto, dalla fine del rettilineo alla fine delle due curve, la pista è molto larga e questo rende agevole il compito dei piloti dopo la partenza i quali hanno ampi spazi per evitare il contatto. La variante a sinistra è seguita da un altro rettilineo che termina con un altra curva stretta verso destra, anche questa caratterizzata da un grande spazio asfaltato, che immette ad un breve rettilineo dove termina il primo settore. Dopo questo breve tratto, appena sufficiente per accelerare, c'è una parte guidata molto divertente dove la pista si restringe notevolmente e disegna una leggera variazione a sinistra cui segue poi un brusco curvone verso destra da percorrere quasi in pieno e successivamente un altro curvone, stavolta verso sinistra, ancora più stretto che richiede un leggero colpo di freno ma da percorrere comunque ad alta velocità. A questo tratto succede un lento tornante verso destra, terminato il quale si arriva ad uno dei punti più complicati del circuito: qui infatti vi è un piccolo tratto in accelerazione che curva verso sinistra generando una notevole forza laterale sulla vettura, la quale poi deve contrastare questa forza andando a frenare bruscamente per percorrere una lenta curva a sinistra a 90°. Qui è fondamentale trovare l'esatto punto di frenata e l'esatto punto
di sterzata perché il minimo ritardo, vista anche le strettezza della pista in questo punto, sarebbe fatale e si concluderebbe con il muso contro le gomme di protezione posizionate a pochissimi metri dal cordolo. Al termine di questo tratto guidato c'è il rettilineo di raccordo il quale immette nell'ultima parte del tracciato, che inizia con un impegnativo curvone verso sinistra simile a quello della Turchia (ma molto più breve) in cui è fondamentale non perdere la corda per non andare larghi e pizzicare in uscita il cordolo. Questo curvone è seguito da un tratto analogo da percorrere in pieno stavolta verso destra, dove inizia l'ultimo settore, il quale termina con un altra curva ancora a destra, con una frenata simile a quella descritta in precedenza ma decisamente meno impegnativa. Questa curva, stretta ma da percorrere abbastanza velocemente vista l'ampiezza dell'asfalto, immette su un lungo rettilineo speculare a quello del primo settore il quale poi porta ad una veloce curva verso destra e successivamente al rettifilo finale, con il traguardo posizionato all'inizio di quest'ultimo. Il DRS è attivabile nel rettilineo dei box, con il detection point posizionato subito prima dell'ultima curva, e nel rettilineo parallelo di raccordo, con il detection point posizionato anche qui subito prima della curva che immette sul rettifilo.
Il GP, nelle sue otto edizioni è stato vinto per ben tre volte da Fernando Alonso: nel 2005 e 2006 su Renault e nel 2010 su Ferrari, la quale vanta il record di 4 vittorie grazie a quella inaugurale del 2004 di Schumacher e le due consecutive di Massa nel 2007 e 2008. Dal primo Gran Premio fino al penultimo praticamente le vittorie sono state tutte per piloti Ferrari presenti o futuri, fatta eccezione per la vittoria del 2009 di Button su Brawn GP. Nell'ultima edizione del 2012 vinse Sebastian Vettel su Red Bull.
LE GOMME
Dopo la discutibile performance delle gomme soft in Cina (link: cosa ci ha detto il GP di Shanghai), qui la Pirelli ripropone le gomme hard e quindi la mescola "morbida" diventa la medium. Queste scelte, di portare gli pneumatici più duri del lotto, sono state fatte in funzione delle alte temperature previste e delle brusche frenate a cui sono sottoposte le coperture durante la percorrenza del tracciato, dato che
praticamente tutti i rettilinei terminano con delle curve strette alle quali si accompagna quindi anche un grande stress in accelerazione per le gomme posteriori. A detta di Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli, sono previste tre soste in gara per il cambio gomme proprio come accaduto lo scorso anno per i primi cinque classificati, mentre il sesto fece solo due stop. La durata media si attesta intorno ai 15/17 giri per le hard e 13/15 giri per le medium, anche se per qualsiasi analisi bisogna aspettare almeno le prove libere del venerdì.
GLI ORARI (ORA ITALIANA)
Venerdì 19 aprile: Prove libere 1 ore 9:00 - 10:30
Prove libere 2 ore 13:00 - 14:30
Sabato 20 aprile: Prove libere 3 ore 10:00 - 11:00
Qualifiche ore 13:00
Domenica 21 aprile: Gara ore 14:00
- Pinolo
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