Nel 2000 la Ferrari tornava a vincere un mondiale piloti dopo 21 anni di buio grazie a Michael Schumacher, il quale si ripeterà poi per cinque anni di fila. Dopo il ritiro del tedesco è arrivato il mondiale 2007 di Raikkonen, poi nuovo buio. In totale fanno 6 titoli piloti in 32 anni, una miseria per un marchio come quello Ferrari. Non dico che si possono paragonare questi ultimi anni a quelli disastrosi degli anni '80 e '90, ma di questo passo dovranno passare altri 21 anni prima di vedere un pilota in rosso alzare il titolo piloti. Passi il 2008 in cui uno sfortunato Massa ha perso il mondiale all'ultima curva, passi il 2009 del miracolo Brawn GP, dal 2010 ad oggi con un pilota come Fernando Alonso la Ferrari non è stata capace di mettere in pista una vettura competitiva. Nel primo anno dello spagnolo si è arrivati a giocarsi il titolo all'ultima gara solo grazie alla disastrosa affidabilità della Red Bull, ma gli uomini di Maranello grazie ad una strategia folle ad Abu Dhabi riuscirono a perdere quel titolo, quando bastava un quarto posto. Nel 2011 non ricordo neanche un solo momento in cui la Ferrari è stata in lotta per il mondiale dato che il campionato era finito già dopo la prima gara,
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Schumi festeggia il titolo del 2000
con Ross Brawn e Barrichello
quindi passiamo al 2012: macchina costruita a caso che prende un secondo e mezzo al primo Gp dalla Red Bull, poi buona evoluzione con Alonso che ancora si gioca il mondiale all'ultima gara. Certo, qui entra in ballo la sfortuna dato che lo spagnolo è stato costretto a perdere almeno 35 punti a causa dei tamponamenti prima di Grosjean in Belgio e poi di Raikkonen in Giappone, ma queste sono cose che capitano quando in qualifica non vai oltre la terza fila. Andando a vedere dove si è perso il mondiale, vediamo che la scelta di far guidare Alonso sui cerchioni negli ultimi giri del Gp di Canada è stata a dir poco follia pura, ed ha tolto allo spagnolo punti preziosissimi per il titolo; con un terzo posto in quella gara (bastava far fermare Alonso ai box negli ultimi giri come fece molto più intelligentemente la Red Bull con Vettel) ora la Ferrari avrebbe il n.1 sul musetto.
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con Ross Brawn e Barrichello
Dopo due mondiali persi per le scelte totalmente sbagliate del muretto (non faccio nomi, ma si è capito di chi si sta parlando), nel 2013 finalmente dopo 4 anni i progettisti di Maranello mettono nelle mani dei piloti una vettura costruita bene, in modo intelligente e sopratutto competitiva (link: la F1 del 2013). La Ferrari quest'anno si qualifica regolarmente in seconda fila (un miraggio lo scorso anno) e può lottare anche per la prima, mentre in gara ha dimostrato di essere la monoposto migliore per consumo gomme, passo gara e costanza; a questo poi si aggiunge un animale da gara, un computer come Fernando Alonso. Ma allora cosa non va? Non va che per una volta che si riesce a mettere in pista una vettura veloce e competitiva, questa perda il punto di forza della Ferrari degli ultimi anni ovvero l'affidabilità dei pezzi meccanici. Lo scorso anno nell'ultima gara Vettel fu speronato, da fermo, sui tiranti delle ruote da parte di Senna ad almeno 130 km/h; incredibilmente, la solidissima Red Bull ne uscì senza neanche un graffio e il tedesco potè finire la gara e laurearsi campione del mondo. Quest'anno Alonso in Malesia ha sfiorato con il musetto, che dovrebbe essere una delle parti più solide (sicuramente molto di più dei tiranti della ruota), il retrotreno di Vettel a poco più di 70 km/h ed il pezzo ha ceduto di colpo. In Bahrain addirittura si è verificato il blocco del DRS che non riusciva a chiudersi dopo essere stato utilizzato in rettilineo, cosa avvenuta solo una volta nella storia ovvero lo scorso anno a Schumacher in Canada. Ora, il tedesco fu costretto al ritiro perché il problema al meccanismo era di natura elettronica e non c'era verso di farlo chiudere. Qui Alonso ha invece avuto la grande, grandissima fortuna che il problema era di natura meccanica, per cui il l'ala è stata chiusa facilmente al pit-stop dai meccanici in men che non si dica. La differenza tra una grande squadra ed una squadra mediocre è che nel 2010 la Red Bull, a fronte di un affidabilità scarsissima, riuscì a vincere il titolo grazie ad una gestione perfetta della strategia in ogni gara. Quest'anno i problemi tecnici della Ferrari invece purtroppo non sono stati compensati da un adeguata gestione della situazione, la quale invece è stata disastrosa: in Malesia si sceglie di proseguire con un alettone che si regge per miracolo con le ovvie conseguenze che si sono poi verificate (link: il disastro di Sepang),
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mentre in Bahrain la scelta è stata quella di tentare di riaprire il DRS perché secondo i geni del muretto il dispositivo si sarebbe aggiustato magicamente con due colpetti di mano. Ancora più ridicola l'affermazione di Alonso a fine gara il quale, proprio come in Malesia, da tutte le colpe alla sfortuna. Beh, scusate ma la sfortuna è l'alibi dei perdenti. Non è sfortuna tamponare e non rientrare ai box, non è sfortuna provare ad utilizzare un dispositivo rotto. E la frase "senza DRS non si può sorpassare" non regge assolutamente, primo perché fino a pochi anni fa io ricordo, pensate, di piloti che superavano senza DRS, secondo perché il dispositivo non si può utilizzare per difendersi e quindi il fatto che senza l'ala aperta si perda mezzo secondo al giro è una baggianata colossale dato che in media una vettura usa il DRS per al massimo un terzo di gara.
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Tutto questo è confermato dai numeri: senza DRS Alonso è arrivato a ridosso del quarto posto perdendo praticamente nulla nei tempi sul giro, anzi facendo delle prestazioni a pochissimi decimi di distacco da Vettel. Senza quel folle e totalmente inutile pit-stop, in cui si sono persi 20 secondi, Alonso sarebbe senza ombra di dubbio arrivato almeno al terzo posto, ma probabilmente anche secondo dato che con il passo gara che aveva non c'era alcuna necessità di usare il DRS per superare le Lotus, il sorpasso sarebbe avvenuto durante le soste ai box. Insomma, è così che si perdono i mondiali, come accaduto nel 2010 e nel 2012. La colpa è sicuramente quella di un muretto non all'altezza, totalmente incapace di gestire situazioni di gara diverse dall'ordinaria routine, ma anche di un pilota immenso al volante ma molto, troppo presuntuoso quando si tratta di prendere delle scelte importanti. Presuntuoso nel pretendere di fare 6 giri con un alettone quasi staccato, presuntuoso nel credere che un dispositivo complesso come il DRS si possa aggiustare con due manate, presuntuoso nel dire dopo questi due clamorosi errori che la colpa è solo della sfortuna.
- Pinolo
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