Ferrari, Red Bull, Mercedes: quante cose sono cambiate tre mesi
Il 2012 si era chiuso all'insegna di McLaren e Red Bull. La monoposto del team austriaco era in assoluto la più competitiva e dominava le qualifiche di ogni GP, con qualche eccezione. Le frecce d'argento non erano sullo stesso livello ma Hamilton ha dimostrato durante tutto l'arco dell'anno di poter competere con Vettel ad armi pari, fatta eccezione per una monoposto troppo poco affidabile che spesso lo ha lasciato a piedi. Poi c'era la Ferrari, una macchina nata male per stessa ammissione dei vertici aziendali a causa di una galleria del vento sballata. La Rossa pagava un secondo e mezzo di ritardo dalla Red Bull ad inizio stagione salvo poi recuperare qualcosa con le evoluzioni primaverili ed estive, surclassate poi dalla superiorità della vettura di Vettel da settembre in poi. Grazie però
alle sue abilità alla guida da fenomeno Alonso è riuscito ad arrivare in corsa per il titolo fino all'ultima gara, e probabilmente lo avrebbe vinto se la Lotus non lo avesse costretto ai ritiri in Belgio e Giappone. Lotus che per tutto il 2012 ha dimostrato di non eccellere in nulla ma di essere sicuramente la vettura più equilibrata, quella più affidabile e più gentile con le gomme, gettando le basi per un 2013 da protagonisti. Infine c'era la Mercedes, competitiva solo a sprazzi e in determinate condizioni e con una vettura che divorava gli pneumatici, cosa che non permetteva a Rosberg e Schumacher di essere competitivi né in qualifica né tanto meno in gara.
Ecco, tutto questo sembra lontano anni luce. Ora abbiamo una Red Bull che, da totale dominatrice del sabato, si ritrova costretta a non disputare la Q3 a causa di una scarsa competitività che l'ha portata ad operare questa scelta strategica in modo da poter partire con le gomme dure in gara. I problemi fondamentali della scuderia austriaca sono due. Il primo sono le gomme: quest'anno le Pirelli, su esplicita richiesta di Ecclestone, sono più morbide e soggette dunque ad usura maggiore; la Red Bull in queste tre gare si è dimostrata una delle vetture che più stressa gli pneumatici, e
questo nella moderna F1 è un gravissimo handicap dato che la costringe non solo a dover gestire le fasi di gara senza poter spingere sempre (con un pilota come Vettel abituato invece a dare sempre il 100% con una vettura che non si ponga il problema di dover gestire le gomme), ma anche a non poter operare delle strategie diverse dagli altri facendo ad esempio un pit-stop in meno, come fece ad esempio Raikkonen in Australia. L'altro problema della Red Bull è che si è un pò riposata sulla netta superiorità dimostrata lo scorso anno non migliorando notevolmente la macchina, anche per il fatto che il regolamento non è cambiato dallo scorso anno e Newey è un mago a trovare soluzioni geniali grazie a cavilli regolamentari, mentre tutti gli altri top team (eccetto la McLaren) hanno notevolmente migliorato le proprie prestazioni. La Ferrari, forse per la prima volta dal 2008, ha dato ai propri piloti una vettura molto competitiva che permette ad Alonso, meno a Massa, di poter dettare legge la domenica. La Rossa non è la più veloce in qualifica ma questa ormai è una sua caratteristica, mentre in gara è quella che dispone sicuramente del miglior pacchetto passo gara-consumo gomme. Grazie anche ad un pilota straordinario ed intelligente come Alonso, con la sua guida gentile ma efficace, la Ferrari è la vettura che forse dopo la Lotus risparmia di più le gomme e subisce meno il degrado degli pneumatici; il tutto abbinato a dei tempi sul giro a carburante pieno e gomme usate che sono sicuramente i più competitivi del lotto. A dire il vero già dallo scorso anno la Rossa aveva un ottimo passo gara ma quest'anno grazie ai miglioramenti di competitività sul giro la Ferrari può davvero giocarsi un titolo che stavolta dipende solo da lei e non dalle disgrazie
altrui come accaduto nel 2010 e nel 2012. Attenzione però, non è che ora la Red Bull sia una macchina da buttare. Anzi, probabilmente è ancora la migliore ma ora il divario con la Ferrari è davvero minimo e la scuderia di Maranello può contare su un grandissimo campione come Alonso. Vettel è un grande, forse grandissimo pilota, ma la sua guida aggressiva non si sposa con una vettura che consuma molto le gomme e questo da un notevole vantaggio alla Ferrari; ma forse questo è anche normale data la giovane età del tedesco, che probabilmente con il tempo abbinerà il suo grande talento ad una maturità superiore nel gestire le fasi di gara. Sarà forse noioso ricondurre tutto sempre e solo alle gomme, ma con vetture molto simili tra di loro e impossibilitate dal regolamento ad attuare grandi innovazioni aereodinamiche o motoristiche la vera differenza la fanno le gomme Pirelli, imprevedibili come non mai.
Mezzo gradino sotto Ferrari e Red Bull ci sono Lotus e Mercedes. La Lotus già lo scorso anno aveva dimostrato di avere una vettura molto competitiva specialmente in gara, ed è passato in secondo piano il fatto che Raikkonen fino a due gare dal termine era ancora matematicamente in corsa per il mondiale. La Lotus è una vettura decisamente costruita bene, pulita ed equilibrata come nessuna. Non spicca per velocità sul giro, non eccelle in qualifica sul giro secco e di conseguenza non fa la differenza con le gomme soft in gara come la fanno altre scuderie. Di contro però, la vettura
nerodorata è quella che sfrutta in assoluto meglio il degrado delle gomme; certo, alla guida c'è un grande pilota come Raikkonen che sulla stessa falsariga di Alonso sa gestire alla grande le coperture, ma già dall'anno scorso la Lotus ha dimostrato di essere molto leggera sugli pneumatici e molto competitiva anche con il pieno di benzina sul passo gara, cosa che permette spesso alla monoposto anglo-francese di essere la più veloce in pista quando le altre scuderie sono costrette invece a rallentare a causa del degrado delle Pirelli. Questo ha permesso alla Lotus addirittura di risparmiare un pit-stop in Australia portando Raikkonen a vincere la gara, senza accusare alcuna mancanza di competitività nonostante i molti giri in più accumulati sullo stesso treno di gomme. L'altro team che può impensierire Ferrari e Red Bull è la Mercedes. La scuderia di Stoccarda è stata forse la sorpresa di questo inizio di campionato, anche per gli stessi dirigenti della squadra: la vettura si presentava ai nastri di partenza dopo tre anni di ritorno in F1 pessimi e, nonostante l'ingaggio di un fenomeno come Hamilton, sembrava non fosse in grado in soli tre mesi di limare i difetti che la avevano caratterizzata. In effetti da qualche punto di vista è stato così, dato che proprio come l'anno scorso la Mercedes è la macchina che in assoluto si mangia di più le gomme, ed a questo si aggiunge un pilota come l'inglese che ha tutte le abilità di questo mondo ma che non è di certo famoso per la sua guida gentile con gli pneumatici. Questo diventa molto penalizzante in gara e se ne è avuta la dimostrazione nel GP di Cina, nel quale Hamilton ha perso 3 posizioni in pochi giri a causa dell'elevato degrado delle gomme soft. D'altro canto però i progettisti tedeschi hanno fatto grandi passi avanti nella costruzione della monoposto, la quale è nettamente più competitiva sul giro secco, sulla prestazione pura; in qualifica senza dubbio Hamilton, ma anche Rosberg, potrà spesso giocarsi la prima fila con gli altri top team proprio come
accaduto nell'ultimo gran premio di Shanghai. Come detto però, l'alto degrado degli pneumatici, specialmente di quelli soft, può essere molto penalizzante in gara e difficilmente i due piloti potranno giocarsi il mondiale fino all'ultimo (per stessa ammissione di Hamilton e Lauda) anche se grazie a questa competitività trovata dalla monoposto sul giro, Hamilton è arrivato a giocarsi il secondo posto fino all'ultimo giro in Cina. Una nota di merito la merita la McLaren, destinata ad un anno davvero complicato: dopo aver chiuso il 2012 da vettura competitiva quasi ai livelli della Red Bull, nel nuovo anno la scuderia di Woking ha deciso inspiegabilmente di stravolgere la vettura copiando ad esempio le sospensioni pull-rod della Ferrari, un sistema complicato da capire e da far rendere al meglio; la conseguenza è un quinto posto in classifica costruttori alla pari con la Force India con soli 14 punti, 38 in meno della Mercedes e 64 in meno di Ferrari e Red Bull, con in mezzo la Lotus a più 46.
Ci si aspetta quindi un campionato davvero spettacolare e sopratutto combattuto, un campionato nel quale finalmente dopo ben 4 anni (comprendendo il 2009 della Brown GP) non c'è una scuderia predominante e caratterizzato quindi da qualifiche e gare sempre aperte ad almeno 4 scuderie indistintamente. Al momento è Vettel a comandare, grazie anche alla furbata di Sepang ai danni di Webber, con soli 3 punti su Raikkonen e 9 su Alonso il quale probabilmente, senza l'errore clamoroso in Malesia, ora sarebbe in testa al mondiale con una vittoria e due podi ed invece si trova al terzo posto con 3 punti di vantaggio su Hamilton.
- Pinolo
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