domenica 31 marzo 2013

ATP Masters 1000 Miami: aspettando la finale

Alla fine il vincitore sarà uno tra Murray e Ferrer. Probabilmente questa è la migliore finale possibile, dopo l'uscita di scena di Djokovic e la rinuncia di Nadal e Federer, anche se molti
nostalgici hanno sperato che la favola del 35enne Tommy Haas, n.2 del mondo nel lontano 1999, continuasse. Per la prima ora di gioco nel suo match con
David Ferrer, 31 anni
Ferrer sembrava davvero che questo sogno per il tedesco si potesse avverare, grazie ad un netto 6-2 nel primo set: Haas ha giocato alla perfezione mostrando un tennis davvero spettacolare ed efficace, oltre ad un ottima condizione fisica. E' proibitivo però pensare che un 35enne reduce da innumerevoli infortuni possa tener botta sulla distanza ad un maratoneta come Ferrer, uno che se partecipasse alle olimpiadi avrebbe chissà quante medaglie nella 20 km. Lo spagnolo non ha mai giocato un gran tennis in tutto il torneo ed ha rischiato molto anche con Melzer, ma il fisico non lo tradisce mai e nel secondo e terzo set è stato praticamente insuperabile; faceva quasi tenerezza vedere Haas che sfoderava colpi vincenti di dritto e rovescio che avrebbero passato chiunque ma non Ferrer, il quale puntualmente rispediva la palla dall'altra parte per poi prendere sullo sfinimento il povero tedesco. Questa è stata la storia degli ultimi due set, finiti 6-2 6-3, anche se nel secondo Haas era riuscito in avvio ad ottenere un break. Lo spagnolo affronterà in finale lo scozzese Andy Murray,  che ha battuto in semifinale Gasquet con una partita quasi fotocopia. In molti probabilmente avranno tifato per il francese dal talento purissimo ma che paga ancora molte lacune mentali; il lavoro con Riccardo Piatti sta comunque dando i suoi frutti e il Gasquet attuale non ha niente a che vedere dal punto di vista della continuità con quello degli anni passati. Dal punto di vista tennistico poi, non c'è proprio nulla da insegnare al francese che dispone di un talento innato donatogli da madre natura. Murray perde il primo set del suo torneo al tie-break (finito 7-3) e
La grinta di Andy Murray, 27 anni
dimostra come, aldilà dei risultati che arrivano quasi sempre, non stia giocando un gran tennis. D'altro canto, Gasquet gioca uno dei set migliori della carriera deliziando il pubblico con dei colpi al limite dell'impossibile, quasi umiliando lo scozzese ora con siluri di rovescio, ora con lob irrisori, ora con volee pazzesche. Il francese sembra in fiducia e non sbaglia un colpo ma nel secondo set esce fuori Murray con la sua regolarità che a tratti è impressionante ed escono fuori tutte le lacune di Gasquet, che comincia a sbagliare molte palle e a perdere incisività nel servizio. A questo punto per lo scozzese è pura formalità assicurarsi due set con un netto 6-1 6-2.


Finite le belle favole di Haas e Gasquet, in finale ci ritroviamo comunque due giocatori che possono dare spettacolo nonostante l'assenza dei tre big: Murray in caso di vittoria scavalcherà Federer al n.2 del mondo, mentre in ogni caso Ferrer già da domani sarà n.4 ai danni di Nadal. Lo scozzese inoltre ha in Ferrer uno dei peggiori avversari, con lo spagnolo che nei confronti diretti ha vinto ben 5 partite su 6. Vediamo nel dettaglio le statistiche: i due si sono affrontati due volte nel 2012 entrambe nei quarti di finali di uno Slam, con Murray vincente a Wimbledon e Ferrer vincente al Roland Garros, entrambi in 4 set; il primo incontro tra i due risale a Barcellona 2006, dove Ferrer sulla terra rossa battè un appena ventenne Murray in 3
set, con lo scozzese che si vendicò in 2 set pochi mesi dopo sul cemento di Toronto. Dopo quel match passano ben quattro anni prima che i due si incontrino di nuovo sulla terra di Roma nel 2010, dove lo spagnolo vinse agilmente 6-3 6-4 agli ottavi. Da quel momento abbiamo 4 vittorie per Ferrer e 5 per Murray, con lo spagnolo che però in totale lo ha battuto solo una volta su un campo diverso dalla terra, per un parziale di 6-1 a favore dello scozzese su superfici tra cemento, sintetico ed erba. E' ovvio quindi che Murray - per la classifica, le qualità tecniche e la superficie di Miami - parta favorito, anche se ci si aspetta sicuramente una bella partita con Ferrer che è più vicino alla sua forma migliore rispetto allo scozzese e punta al secondo Masters 1000 in carriera dopo quello di Parigi-Bercy vinto lo scorso anno contro la rivelazione Janowicz.

- Pinolo

seguici su Facebook

Nessun commento:

Posta un commento