Mirko Vucinic o lo si ama o lo si odia, non esistono vie di mezzo. Bisogna amarlo per le sue genialate alternate a momenti di sonnolenza profonda, bisogna odiarlo per il suo modo di fare svogliato ed irritante alternato ad improvvise illuminazioni che risolvono la partita. Il montenegrino da sempre divide la critica, la quale si schiera in prevalenza a favore dell'ex leccese: la classe non si discute, ma proprio la presenza di qualità tecniche sopraffine lo rendono un giocatore che si esprime costantemente sotto le sue potenzialità. Un giocatore che, alla soglia dei 30 anni, ha trovato la sua dimensione di talento inespresso e non troverà probabilmente mai la sua consacrazione: mai freddo sotto porta, mai cattivo, quasi mai decisivo contro le grandissime squadre. L'impressione è che Vucinic sia un giocatore fondamentale per la Juventus nel risolvere partite difficili contro squadre di provincia che si barricano in difesa, partite in cui per il montenegrino è
possibile toccare decine di palloni al limite dell'area per poi trovare l'illuminazione che permette a sé stesso o ad un compagno di penetrare in area di rigore alle spalle del bunker avversario. Raramente però l'ex romanista si rivela decisivo contro le grandi squadre che mettono in difficoltà la Juventus non con il loro gioco difensivo ma con il loro gioco offensivo, cosa che non permette a Vucinic di giocare molti palloni e la sua mancanza di decisione e convinzione fanno sì che quei pochi palloni li giochi spesso in malomodo. E' chiaro quindi che Vucinic sia un giocatore sopra la media, il migliore del reparto offensivo bianconero, ma non può e non potrà mai essere definito un top player, quel giocatore di categoria superiore che la Juventus cerca da anni. Una tabella relativa alla stagione 2012/13 può aiutare a capire meglio il ruolo del montenegrino in questa squadra. Ovviamente, quando si parla di Vucinic in termini di giocate decisive si devono equiparare ai gol anche gli assist, spesso geniali e decisivi, considerando anche il fatto che l'ex romanista non è mai stato e non sarà mai un goleador: 128 gol in 401 partite giocate in carriera il suo score.
fonte: elaborazione personale |
E' chiaro che la tabella va interpretata: Vucinic ha regalato 13 punti alla Juventus più un passaggio di turno in Coppa Italia; non sono sicuramente pochi, considerando anche il fatto che i gol ed assist effettuati dal montenegrino non sono stati mai banali e questo li ha resi difficilmente imitabili da qualsiasi giocatore che avesse potuto giocare al suo posto. 13 punti che quindi sono tutti suoi ma che non sono neanche troppi, in rapporto a ciò che si dice di lui: si sente parlare di fuoriclasse, di genio, di giocatore fondamentale. Eppure senza il suo apporto la Juventus ha lo stesso andamento, se non addirittura migliore: nelle partite in cui è stato assente Vucinic, i bianconeri hanno ottenuto 23 punti su 30 battendo squadre come Inter e Napoli.
Aggiungiamoci poi che l'ex leccese in moltissime partite è stato spettatore non pagante del match, schierato da Conte nell'undici titolare ma totalmente assente dal gioco: dopo aver battuto da solo il Genoa alla terza giornata, è tornato ad essere decisivo dopo ben 13 partite tra campionato, champions e coppa con lo splendido assist a Palermo. 13 partite giocate da titolare in una squadra come la Juventus senza incidere sul risultato sono decisamente tante, troppe, per uno che viene definito un fuoriclasse. E' chiaro che esiste una sopravvalutazione generale del rendimento di Vucinic. Da sottolineare poi che in queste 13 partite
consecutive di evanescenza, la Juventus ha ottenuto la bellezza di 27 punti su 39 che, considerando il difficile girone di Champions, non sono pochi. I bianconeri quindi possono benissimo fare a meno di Vucinic senza risentirne, dato che Matri e Quagliarella hanno dimostrato di sapersi intendere molto bene. In questo lasso di tempo Vucinic non solo non è stato decisivo ma non ha messo a segno nessun gol e nessun assist neanche a risultato acquisito, fatta eccezione per il gol del pareggio a Nordsjaelland. Dopo aver regalato la vittoria alla Juventus nella trasferta di Palermo, Vucinic fissa il risultato contro l'Udinese e decide anche la partita di Cagliari ma poi si assenta di nuovo per un lungo periodo che va dalla 18° giornata alla 29° giornata, quando Vucinic vince da solo contro il Bologna con un gol e un assist e si ripete tre settimane dopo stendendo il Pescara con la sua seconda doppietta bianconera. Se analizziamo però le partite in cui il montenegrino è stato decisivo, vediamo che il n.9 bianconero ha fatto grandi prestazioni contro Genoa, Palermo, Cagliari, Bologna, Pescara, Nordsjaelland e Milan. Fatta eccezione per i rossoneri, ma era comunque una partita di Coppa Italia, è evidente che Vucinic sparisce letteralmente nei big match: senza il suo apporto la Juventus ha battuto Roma, Napoli, Inter, Chelsea e Shaktar.
In altre grandi partite in cui invece la squadra aveva bisogno di lui perché non riusciva a risolvere la questione da sola, Vucinic non si è fatto davvero mai trovare pronto: i bianconeri hanno perso punti con Fiorentina, Inter, Roma, Napoli, Chelsea, Shaktar e sono stati eliminati dalla Lazio in Coppa Italia; in tutte queste partite l'ex romanista era in campo ma solo come spettatore non pagante, totalmente avulso dalla partita. Da aggiungere anche che in altre partite difficili contro squadre inferiori dove la Juventus è riuscita a spuntarla, la squadra di Conte non ha potuto contare su una buona prestazione di Vucinic: si pensi alle partite di andata con Catania e Bologna e al ritorno con ancora la squadra di Maran battuta ma solo grazie allo spunto finale di Giaccherini. Infine, la Juventus ha perso molti punti contro squadre medio-piccole e Vucinic non è stato mai utile alla causa: esempio palese la partita persa in casa contro la Sampdoria, nella quale il montenegrino ha sbagliato due gol davvero clamorosi.
Ora, aldilà della classe del giocatore, aldilà delle giocate spettacolari e delle finezze che sono gioia per chi occhi, alla luce di questi numeri, che nel calcio sono alla fine ciò che davvero contano, è evidente che Vucinic non è e non sarà mai grandissimo giocatore, né tantomeno un giocatore indispensabile. Il bianconero può risolvere 4-5 partite l'anno ma nella maggior parte delle restanti è spesso un peso per la squadra e risente notevolmente delle giornate negative della Juventus: Vucinic non riesce quasi mai ad essere decisivo nelle partite in cui davvero serve dare qualcosa in più con la propria squadra in difficoltà, mentre è maestro invece a dare spettacolo in partite già ben indirizzate, cosa peraltro abbastanza inutile. Da sottolineare e cerchiare in rosso inoltre il fatto che Vucinic nelle partite contro le grandi squadre, partite in cui non è la Juventus a fare il gioco, non sia mai decisivo ma anzi rappresenti un fardello per la squadra, che lo cerca per sperare in una sua invenzione la quale è destinata a non arrivare mai. Alla luce di questi numeri e guardando la tabella, a parte il numero 26 nella colonna "punti persi" che evidentemente non sono solo colpa di Vucinic ma di tutta la squadra, si vede come siano davvero troppe le voci barrate a fronte di pochissime partite segnate sotto la voce "gol/assist decisivi". Questi non sono dati degni di un grande giocatore e pertanto Vucinic non può mai essere definito tale; Vucinic può essere definito un talento cristallino ma che rende enormemente meno di quello che potrebbe, e questo limite caratteriale ormai è un dato di fatto che dovrebbe spingere forse Conte a riconsiderare il suo impiego, alla luce anche della media-gol nettamente migliore di cui possono vantarsi Quagliarella e Matri.
- Pinolo
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