giovedì 11 aprile 2013

Due calci contrapposti: Spagna contro Germania

In semifinale di Champions troviamo due spagnole e due tedesche (link: il punto sui quarti di finale). Esattamente 10 anni fa eravamo noi a dominare l'Europa, con tre squadre italiane in semifinale e due in finale. Ora invece ci siamo presentati ai gironi con solo due squadre italiane, una fuori agli ottavi e una fuori ai quarti (link: cosa manca alla Juventus?), entrambe in modo abbastanza netto. E non è andata di certo meglio gli anni prima: nel 2010 una sola italiana ai quarti, che però vincerà la Champions; nel 2011 è ancora l'Inter l'unica italiana presente nella top 8, eliminata dal modesto Schalke 04; nel 2012 l'unica italiana stavolta è il Milan, eliminata ai quarti dal Barcellona. Dall'altra parte invece abbiamo un calcio spagnolo

trascinato da Real e Barcellona che per il terzo anno di fila presenta due squadre in semifinale ed un calcio tedesco in grande ascesa trascinato dal Bayern, che ha giocato due finali di Champions in 3 anni perdendole entrambe; e da quest'anno abbiamo anche il Borussia Dortmund. In netto calo invece il calcio inglese nonostante la finale del Manchester nel 2011 e la vittoria del Chelsea nel 2012: lo scorso anno i blues erano l'unica inglese rimasta dai quarti in poi mentre quest'anno le uniche due inglesi che si sono presentate agli ottavi sono state eliminate.


Due modelli di calcio, quello spagnolo e quello tedesco, molto diversi. Il calcio spagnolo è uno sport ricco di contraddizioni interne: alle due squadre più forti e più importanti del pianeta si contrappone un campionato mediocre con squadre che prendono puntualmente 30 punti dalle prime due oltre ad una valanga di gol al passivo. Ma le contraddizioni non finiscono qui: al modello del Barcellona, fondato sul totale appoggio alla cosiddetta "Cantera" e sul pochissimo movimento in sede di calciomercato con la
conseguenza di conti economici in attivo, si contrappone il Real Madrid dello spendaccione Florentino Perez, club che contribuisce pochissimo al lancio di giovani nel panorama europeo e che spende annualmente centinaia di milioni di euro sul mercato senza batter ciglio, con i conseguenti conti in profondo rosso e cifre come 400 milioni di euro di debito verso le banche; basti pensare che il Barcellona in tutta la rosa ha solo otto calciatori acquistati da altre squadre (e solo uno, Dani Alves, è titolare fisso), mentre il Real in rosa ha in totale soli cinque giocatori provenienti dalla Primavera. Solo il tempo ci dirà quale dei due modelli è più sostenibile a lungo periodo, dato che ognuno ha i suoi contro: il Real deve riuscire a diminuire il debito anche in vista del fair-play finanziario, il Barcellona deve sperare che i ragazzini delle giovanili si trasformino sempre in grandissimi giocatori.


Dall'altra parte c'è un modello, quello tedesco, molto più uniforme: sia il Borussia che il Bayern basano la propria forza sull'equilibrio finanziario. Il Bayern ha fatto registrare l'ultimo bilancio in rosso nel 1978 ed è forse l'unica squadra europea capace di integrare un'eccellente settore giovanile ad un calciomercato intelligente che porta sempre grandi giocatori a completare la rosa creando il giusto mix tra giovani ed esperti. Certo, i giocatori vengono pagati caro (ad esempio Javi Martinez 40 milioni) ma il Bayern, grazie al fatturato impressionante dovuto allo stadio ed al merchandising oltre che dalle rimanenze dei bilanci precedenti e ad una gestione finanziaria impeccabile, ha una capacità economica praticamente illimitata e solo Dio sa cosa potrà fare Guardiola nel prossimo calciomercato con tutti questi soldi a disposizione. Il Bayern è una società tuttofare ed attinge nel giusto modo a tutte le risorse: cresce giovani fortissimi come Lahm, Muller e Schweinsteiger, acquista campioni affermati come Robben e Ribery e pesca giovani campioni grazie alla sua rete di osservatori

acquistandoli a pochi spiccioli, come Alaba. E' proprio seguendo questo modello che il Borussia Dortmund è tornato grande: la squadra giallonera era sull'orlo del fallimento a metà decennio ed ha rischiato di retrocedere nel 2007. Resosi conto che la situazione era insostenibile ed avrebbe portato al fallimento del club, i vertici societari hanno varato una nuova politica di contenimento dei costi ed investimento solo ed esclusivamente sui giovani, almeno fino al risanamento dei conti. I frutti si vedono subito, con il Borussia che risale la classifica anno dopo anno e stravince il campionato 2009/10 grazie alla quantità incredibile di giovani campioni che ha tirato su: su tutti Mario Gotze, uno dei migliori talenti a livello mondiale, ma anche Kevin Grosskreutz e Nuri Sahin. Ma la vera svolta per il Borussia è stata lo sviluppo della rete di osservatori: grazie a questa politica, praticamente tutta la squadra è stata costruita con giocatori semi-sconosciuti pescati in giro per il mondo da giovani e diventati oggi merce pregiata del calciomercato mondiale. I dirigenti del Borussia hanno portato in squadra per prezzi irrisori giocatori come Subotic, Bender, Gundogan, Lewandowski, Kagawa, Hummels e Blaszczykowsky, totalmente sconosciuti tre anni fa ed ora ricercati dai club di mezzo mondo; per la precisione Kagawa, acquistato per 800mila euro dalla seconda divisone giapponese, è stato venduto lo scorso giugno per oltre 20 milioni di euro al Manchester United.


Due modelli molto diversi dunque quello tedesco e quello spagnolo, che si giocheranno la Champions League 2013 e con tutta probabilità anche le prossime future edizioni. Il calcio italiano deve cercare di risalire la china e le prestazioni di Juventus e Milan in questa edizione, se paragonate alle ultime due Champions, possono essere di conforto anche se siamo ancora lontani anni luce da Spagna e Germania. Il prossimo obiettivo per il calcio italiano ora deve essere sopravanzare, non solo nel ranking ma anche come prestigio, il calcio inglese; obiettivo che pare possibile dato che questo appare in fase calante e che le squadre britanniche sono oberate da miliardi di euro di debiti, al contrario delle società italiane le quali non sono in attivo come le tedesche ma sono decisamente più virtuose di quelle della Regina.


- Pinolo


seguici su Facebook

1 commento:

  1. Piccola precisazione:Nel 2011 la Champions l'ha vinta il Barcellona,il Manchester l'ha vinta nel 2008 :)

    Saluti ;)

    RispondiElimina