Il ritiro di Alonso |
lo spettacolo di un pilota che da tre anni spingiamo con il nostro tifo verso il titolo mondiale, andare dritto nella sabbia dopo soli due giri con un pezzo di metallo sotto la carrozzeria. No, così non va per niente bene. Si è detto molto in questi anni riguardo la gestione tecnico-tattica della Ferrari, che in più di un'occasione ha lasciato a desiderare: scelte strategiche clamorosamente sbagliate, scelta dei piloti discutibile (non parlo di Alonso ovviamente), monoposto progettate quasi casualmente, e chi più ne ha più ne metta.
Stefano Domenicali |
Alonso durante il primo giro |
La Ferrari distrutta da Alonso a Monaco 2010 |
Ora, lungi da me criticare Alonso che reputo un pilota incredibile, le colpe sono sopratutto di chi impone certe scelte. Però lo spagnolo dovrebbe rendersi conto dopo quattro anni che la gestione della gara non è esattamente il punto forte del team e imporre le proprie scelte; perché allora parlo di presuntuosità? Perché sembra proprio che le scelte della scuderia siano condivise dal pilota, e quindi anche la scelta di restare in pista con una lastra di metallo che ti balla sul muso. E la cosa peggiore è sentire Alonso dire che è stata solo sfortuna; no qui non ci sto: sei uno dei piloti migliori del mondo, sei consapevole di questo, e se vai a muro dopo due giri dici che sei stato sfortunato? Passi per il tamponamento che è un incidente di gara, ma il resto è stato tutto sbagliato da parte tua e del team, come a Monaco 2010 e come in Canada nel 2012. I piani alti della Ferrari devono dire basta a questa direzione tecnica non all'altezza e Alonso deve farsi un bagno di umiltà, se vuole avere ancora qualche speranza di vincere il mondiale.
- Pinolo
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